Chiessi
6- Elba Ovest: Cavoli-Sant’Andrea

Chiessi

Il piccolo borgo costiero, un nucleo di case bianche dove risiedono 160 persone, risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando cessò il pericolo delle incursioni piratesche.

L’attività di pesca era solo una piccola parte dell’economia locale, fondata principalmente sulla produzione del vino. Le viti venivano coltivate con la tecnica del capannello, utilizzando i muretti a secco, ancora oggi visibili percorrendo i sentieri che da qui si inerpicano sulla montagna.

 

Panorama di Chiessi
Panorama di Chiessi

Data (testuale)
Anni '50
Massiccio del Monte Capanne e Cote dell'Undici
Massiccio del Monte Capanne e Cote dell'Undici

La Cote dell'Undici, sulle pendici della vallata di Chiessi, è una meridiana naturale di roccia che indicava l'ora in base all'ombra proiettata.

Data (testuale)
Datazione incerta

Quelle terre un tempo preziose sono oggi ricoperte dalla macchia mediterranea e nella parte più alta si trovano spesso cuscini spinosi colorati a primavera da spettacolari fioriture gialle: si tratta della ginestra di Desole (Genista desoleana), che con le sue spine offre protezione, a volte, ai delicati fiorellini della viola del Capanne (Viola corsica subsp. Ilvensis).

Il sentiero più importante è quello che conduce a Marciana e passa per il santuario della Madonna del Monte, ma è possibile ricollegarsi alla GTE, la Grande Traversata Elbana, salendo fino a quota 690 metri.

Propio sul mare, sotto la curva a precipizio venendo da Marciana, si trovava una piccola cava per l’estrazione del caolino, utilizzata per la produzione della porcellana.

Già in epoca preistorica antiche popolazioni avevano frequentato questa valle, come testimoniato dal ritrovamento di cinque asce di bronzo villanoviane oggi conservate nel Museo archeologico di Marciana. Sul fondale sabbioso è stato ritrovato il relitto di una nave romana del I secolo (70 d.C.) che all’origine conteneva circa 7000 anfore destinate al trasporto di salsa di pesce, olio d’oliva e vino. Alcune delle anfore sono visibili al Museo di Marciana.

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