Procedendo da Marciana in direzione di Poggio, il sentiero 101 attraversa un bosco di castagni e conduce a una quota di 530 metri, dove si trova il Romitorio di San Cerbone.
La tradizione riporta che la presenza del vescovo Cerbone risale alle invasioni barbariche quando, in fuga dai longobardi, trovò rifugiò in una grotta nei pressi dell’attuale chiesa.
L’edificio religioso fu edificato solo dopo la sua morte, nel 575 ed è il più antico luogo di culto elbano.
I terreni intorno a San Cerbone furono acquistati da Otto Braun, console tedesco a Livorno.
Nell’immediato dopoguerra decise di creare qui una piccola azienda agricola che fu gestita dalla famiglia Berti che si trasferì qui con il figlioletto Antonio.
Recentemente il secolare leccio di San Cerbone è stato abbattuto dal vento e proprio Antonio Berti lo ha ossequiato con un breve scritto denso di malinconia.
«È come se avessi perso una parte di me. Era, con altre semplici cose, il mio parco giochi, con il grande castagno di cui rimane la base del tronco. È stato un bellissimo periodo di una vita che ho sempre considerato privilegiata, per quanto fosse faticosa, pensate che facevo le elementari ed ogni giorno andavo a scuola a Marciana. A piedi e per il bosco. Eppure, una volta tornato a casa, a San Cerbone, mi sentivo come un re delle favole. Addio, amico mio».